L’esperienza dei giovanissimi di III-V superiore
Alle celle di Cortona tra San Francesco, San Benedetto e Santa Margherita

Era martedì 8 agosto quando, accompagnati dal nostro assistente don Fabio Villani, siamo partiti da Cecina alla volta di Cortona. Ad aspettarci c’era una bellissima esperienza che avremmo trascorso insieme ai ragazzi di III-V superiore in luoghi toccati dalla sanità. Sono stati i Frati Minori Cappuccini, che tengono il convento francescano delle Celle di Cortona (Ar), ad ospitarci in una casa-foresteria autogestita appena fuori il loro cancello. Un posto a dir poco suggestivo in mezzo ai boschi subito dietro Cortona, in una di quelle “fessure” tra gli appennini che tanto piacevano a Francesco d’Assisi, perché gli ricordavano le piaghe di Cristo. “Che cosa cercate?” (Gv 1,38). La domanda che Gesù fa ai discepoli ha aperto il nostro campo e le riflessioni dei ragazzi, su cosa c’è veramente

d’importante nella loro vita o cosa ritengono essere fondamentale per loro. Ad aiutarci a rispondere a questa domanda profonda, che ciascuno di noi si fa, sono stati alcuni santi della nostra terra. Il primo incontro fatto è stato con fra Antonio, guardiano del convento, che ci ha guidato in un percorso storico e spirituale all’interno delle Celle, in quei luoghi dove San Francesco amava tanto ritirarsi. La celebrazione del sacramento della riconciliazione e della S. Messa ha coronato davvero la bella giornata.

Il giorno dopo, invece, è stato alla volta della città di Cortona, raggiunta dopo un breve tragitto a piedi tra i boschi. A Cortona siamo stati accolti nel monastero delle monache benedettine trappiste, le stesse che abitano il nostro monastero di Valserena a Guardistallo (PI). Lì con i ragazzi abbiamo ascoltato volentieri la testimonianza della madre superiora che ci ha raccontato la vita del monastero, soffermandosi soprattutto sull’essenza della preghiera. La monaca benedettina vive soprattutto il suo rapporto con il Signore nella “cella del cuore”, un luogo spirituale che loro abitano almeno per otto ore al giorno. È stato importante per tutti noi riscoprire seriamente il valore della preghiera e del rapporto “tu-per-tu” con il Signore. 

Il venerdì infine è stata la volta del Santuario di S. Margherita da Cortona, sul colle sopra la città, dove sono custodite le spoglie della Santa vissuta a Cortona nel XIII secolo. Pochi di noi conoscevano la sua storia. A raccontarcela è stata suor Stefania, delle Terziarie Francescane (?) che tengono il santuario. Affascinante e profonda la vita di Margherita. Una donna lacerata dall’amore, forte e intrepida, che non si dà mai per vinta, anche quando viene abbandonata dal compagno e decide che l’amore che non poteva più dare al suo amato lo avrebbe donato tutto al Signore, in una vita spesa nella preghiera e per i poveri e gli ammalati. 

Che dire allora? Un camposcuola ricco di testimonianze, spunti di riflessione e preghiera, ma anche di gioco, divertimento e amicizia. Non sono mancate le battute, i canti, le serate passate in compagnia e anche l’occasione della notte di S. Lorenzo per guardare le stelle. Un ringraziamento va allora al settore giovani di AC, a don Fabio e alle cuoche Daniela e Rita, che si sono rese disponibili. Tutti quanti, a modo loro, hanno reso possibile e reale questa proposta per i giovanissimi. 

Lorenzo Mancini, Seminarista

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