Durante l'assemblea elettiva diocesana di AC del 12 marzo, è intervenuto Mons. Francesco Spinelli, sacerdote volterrano che presta il suo servizio a Roma presso il Pontificio consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, dando senso al titolo dell’assemblea stessa: Fare nuove tutte le cose – radicati nel futuro, custodi dell’essenziale. Il titolo, ha spiegato in un primo momento, sembra non voler dire nulla. Come si fa a fare nuove le cose, visto che noi nell’esperienza le rinnoviamo solamente o, al più, le restauriamo? Come si fa ad essere radicati in un tempo che deve ancora venire? Come si fa a custodire l’essenziale se questo è invisibile agli occhi (Il piccolo principe, cap. XXI)? Ecco che la risposta ci è data, ha proseguito, mediante il discorso delle beatitudini (Mt 5,1-12) perché sono il cuore del Vangelo, citando, come ha fatto Mons. Francesco, S.E. Mansueto Bianchi, che fu vescovo volterrano e assistente generale dell’AC. La relazione è proseguita ripercorrendo la riflessione del vescovo Mansueto sulle beatitudini, facendo memoria di tre eventi importanti dello scorso triennio (i 50 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, il Giubileo della Misericordia, i primi 150 anni dell’AC) e dando una risposta alle domande che il titolo ha suscitato. Ecco che posso fare nuove tutte le cose solo se  rimango con Gesù e vivo la quotidianità esultando e gioendo in Lui; ecco che sono custode dell’essenziale solo se Dio è il centro di ogni mia azione; ecco che sono radicato nel futuro solo se, pieno di speranza, non dimentico che Dio ribalterà la mia situazione ed asciugherà tutte le mie lacrime. Come farlo? Don Francesco ci propone una riflessione attraverso i binomi della Evangelii Gaudium: la realtà è più importante dell’idea; il tempo è superiore allo spazio; il tutto è superiore alla parte; l’unità prevale sul conflitto. Infine, con quella semplicità che ha contraddistinto tutta la relazione, ci invita a percorrere la via della bellezza: nella nostra società c’è un bisogno evidente di bellezza, come il vincitore di Sanremo 2017 denuncia. Questa dobbiamo testimoniare nella vita di tutti i giorni, ricordando, con Dostoevskij, che la bellezza salverà il mondo. La profusione di applausi che ha seguito la relazione, peraltro mai pesante in ogni passaggio, testimonia quanto questa sia stata apprezzata dall’assemblea AC oltre ad essere, a mio avviso, anche l'espressione dell’affetto verso don Francesco.

Leonardo Lotti – Parrocchia di Cecina Duomo

 

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