Domenica 13 Novembre l’Incontro unitario di AC

Il Vice Presidente Nazionale del Settore Giovani Michele Tridente ha sollecitato l’Azione Cattolica a guardare con fiducia al futuro.

“Bella storia!” è lo slogan dell’adesione all’Azione Cattolica per l’anno 2017. 

 Una “bella storia” è anche quella che ha raccontato Michele Tridente, Vice Presidente Nazionale del Settore Giovani di AC, in occasione dell’incontro unitario promosso domenica 13 Novembre dalla Presidenza diocesana nella Sala di San Pio IX a Volterra. “Fare nuove tutte le cose. Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale” il tema dell’incontro nel quale il giovane Vice Presidente ha raccontato, anche alla luce del triennio associativo che si sta per concludere, la sua idea e la propria esperienza di Azione Cattolica vissuta in stretta collaborazione con il compianto Vescovo Mansueto Bianchi. 

Due in particolare gli argomenti affrontati dal relatore: la responsabilità associativa e il discepolato. 

Ciascun socio di AC è e deve sentirsi “responsabile”. «È una responsabilità che si assume non tanto per i ruoli che si possono ricoprire nell’associazione ma che scaturisce originariamente dal battesimo» che ci fa’ figli di un unico Padre e fratelli l’uno l’altro. «L’esperienza di AC – ha proseguito Tridente - è prima di tutto una lunga storia di “amicizia” che ci rende ciascuno responsabile dell’altro». Ecco perché quella del laico di Azione Cattolica è una responsabilità vissuta ordinariamente nei vari luoghi che la vita ci chiama ad abitare. 

 

 Sono gli stessi luoghi che dobbiamo attraversare in lungo e in largo da “discepoli-missionari”, non “discepoli e missionari” ma “discepoli-missionari”. Ogni laico di Azione Cattolica è chiamato a dare o meglio a essere testimonianza gioiosa della “Buona Notizia”. «In questo – ha proseguito il relatore - ci viene in aiuto il monito del Papa che ha invitato l’Azione Cattolica ad uscire per andare incontro alle tante persone che abitano le periferie dell’esistenza. Non è restando nelle nostre tranquille sacrestie o guardando con malinconia al passato che daremo testimonianza dell’amore di Cristo». La nostra testimonianza di discepoli-missionari passa anche dall’essere promotori di un servizio autentico alla Chiesa e alla società: «l’Azione Cattolica è chiamata a innescare processi, a intessere alleanze piuttosto che a occupare spazi», ha ammonito ancora Tridente. 

Questo in conclusione il nostro cammino: declinare nel concreto dell’esperienza umana i tre verbi che Francesco ci ha consegnato: rimanere con Gesù, andare per le strade delle nostre città e dei nostri paesi incontro alle persone, gioire nel Signore.

Al termine dell’incontro il vescovo S.E. Alberto Silvani ha voluto sottolineare alcuni passaggi dell’intervento del Vice Presidente Nazionale invitando i laici di AC a «dare continuamente testimonianza con il profumo della loro vita».

Nicola Raspollini

 

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